Racconto di viaggio in Namibia di Laura . Questo viaggio per me è stato unico in ogni suo momento gia’ durante l’atterraggio a Windhoek all’alba, l’atmosfera era magica, il nostro aereo solo nella pista , è stato proprio l’inizio di un viaggio indimenticabile!
Se vuoi iniziare a vivere il tuo sogno guarda intanto questo breve video https://youtu.be/ct6BHv80STQ
Appena fuori dalla città iniziamo a fare conoscenza con il deserto, circondati dal nulla, chilometri e chilometri di silenzio , di spazi infiniti. Dovevamo abituarci e mi sono anche chiesta se alla fine mi sarei annoiata di queste strade solitarie. Ma raggiunta la prima tappa nel deserto del Kalahari e' subito amore. Ci sistemiamo nel semplice Anib lodge e siamo pronti per per il primo safari. Partiamo lungo le piste polverose di terra rossa, con la luce calda del tramonto, branchi di orici all’orizzonte, il silenzio, gli odori di questa terra antica e autentica , tutto è perfetto.
Si riparte, centinaia di chilometri di strada sterrata in solitudine attraversando deserti che ci riempiono gli occhi tra il blu acceso del cielo e i vari colori della terra verso la prossima tappa il Parco Nazionale Namib – Naukluft. Arriviamo nel tardo pomeriggio nel nostro lodge composto di pochi bungalow, di fronte noi un panorama infinito, immersi in una solitudine totale. E la notte ci ha regalato lo spettacolo più bello, un incredibile cielo stellato, mai visto prima.
Sveglia all'alba , volevamo essere i primi a varcare i cancelli di Sestriem . 60 km di sterrato per raggiungere Sossusvlei zona più impressionante dal punto di vista paesaggistico di tutto l'antico Deserto Namibiano. Dopo pochi chilometri ci siamo trovati circondati da un mare di infinite dune di sabbia illuminate dalle prime luci del sole . Non potevamo evitare la faticosa salita alla famosa “duna 45”, fatica ripagata dalla bellezza del paesaggio una volta raggiunta la cima. Ripartiamo emozionati . Finalmente parcheggiamo e meravigliati del paesaggio che avevamo davanti a noi ci siamo messi in cammino percorrendo le principali dune. Ma l’emozione più forte è stata quando ci siamo trovati davanti la particolarissima Deadvlei, un’arida pianura di argilla cosparsa di alberi di acacia secchi, un paesaggio fuori dal tempo che ci ha lasciato senza parole.
Dopo una lunga giornata di trasferimento, sbagliando strada arriviamo stanchissimi a Swakopmund nell’ora del tramonto, la città ci evoca sensazioni contradditore con le sue larghe strade semi deserte e i vecchi edifici coloniali tedeschi. Avendo solo un giorno a disposizione avevamo già prenotato dall’Italia l’’escursione di Walwys Bay e le dune di Sandwich Harbour per il giorno seguente. La nostra avventura inizia con una bellissima escursione in catamarano per la visita delle colonie di otarie e i bellissimi fenicotteri rosa. Si prosegue con i fuoristrada verso sud per raggiungere le dune di Sandwich Harbour. La zona di Sandwich Harbour è davvero una meraviglia, un paesaggio unico, toccante e senza tempo.
Oggi una nuova avventura , lasciamo Swakopmund per dirigerci verso la regione del Damaraland. Prima tappa della giornata la colonia di otarie di Cape Cross. Appena scesi dall’auto si avverte immediatamente un odore insopportabile ma poco alla volta, ci si abitua anche perché lo spettacolo che si apre davanti ai vostri occhi è qualcosa di indescrivibile: osservare da vicino questa colonia di oltre 100.000 esemplari, è una emozione unica.
I chilometri da percorrere sono ancora tanti e quindi via di nuovo in auto verso Tweifelfontain. Le strade sono difficili, sconnesse e piene di buche ma finalmente raggiungiamo al tramonto il Twyfelfontein Country Lodge un bellissimo lodge costruito con gli stessi materiali e colori della natura che lo circonda. La mattina dopo siamo pronti per la visita a piedi dal Lodge per ammirare le incisioni rupestri, e ci troviamo davanti a queste meravigliose ed emozionanti immagini di leoni, giraffe, orici, struzzi, springbock, kudu , elefanti e altri animali che ci raccontano le storie di un passato di oltre seimila anni fa.
Proseguiamo verso nord direzione Opuwo . L’ingresso verso la regione del Kaokoland, la parte più a nord della Namibia. Un’area remota dove la popolazione Himba, proprio grazie all’isolamento vive ancora in modo tradizionale. Opuwo è una città che subito ci destabilizza vediamo strade polverose, baracche e degrado , non proprio interessante direi ma la nostra tappa aveva l’unico scopo di vedere un villaggio Himba . Lasciato le valige in hotel siamo usciti a cercare una guida per il giorno dopo per portarci alla scoperta di questo affascinante popolo. Per fortuna troviamo una soluzione e ci accordiamo per la mattina felici di avere una guida a nostra disposizione per visitare il villaggio da soli senza altri turisti.
Ed eccoci di prima mattina pronti all’appuntamento con la guida molto emozionati per la giornata che ci aspetta. Ci fermiamo in un market locale per comprare alcuni generi alimentari da regalare al villaggio. Partiamo con la nostra auto verso nord fino ad un bivio dove entriamo in una strada sterrata laterale completamente nascosta nel Bush. Arriviamo al villaggio e notiamo la una recinzione protettiva esterna fatta di rami intrecciati ed un recinto interno più stretto dove di notte vengono custoditi gli animali, per lo più capre. Tra i due recinti ci sono le capanne a forma conica disposte sempre a cerchio e realizzate principalmente di fango, letame e sterpaglie.
La nostra guida funge da interprete e subito ci presenta le donne e i bambini, gli uomini durante il giorno sono in giro alle prese con il bestiame. Stiamo nel villaggio tutta la mattina e non vi so esprimere l’emozione che ho provato durante quelle or. Non posso dimenticare i sorrisi dei bambini che ci tenevano per mano e le bellissime donne con la pelle dipinta color rosso bruno che ci mostravano le abitazioni e le mansioni quotidiane. Una giornata magica ed indimenticabile che porto sempre nel cuore.
Finalmente partiamo per raggiungere l’ Ethosa National Park, la parte del viaggio che più ci emoziona quella del safari nella savana e dell’avvistamento degli animali. Grande emozione quando avvistiamo i primi animali. Le affascinanti giraffe che svettano sulle cime degli alberi mentre mangiano comodamente le foglie più alte del mopane o i fiori gialli delle acacie, incuranti delle spine che li proteggono, i primi elefanti, particolarmente numerosi in questa zona, sono molto alti e con le zanne corte, particolarità unica di questi animali dell’Etosha; le mandrie di zebre di Burchell (la più rara tra le zebre), e poi gli springbok, impala, gnu e kudu. Un vero paradiso per noi amanti della natura e della fotografia.
Ogni giorno ci alziamo all’alba all’apertura dei gate e rientriamo al tramonto alla scoperta del parco percorrendo in lungo e in largo le sue strade abbaglianti e seguendo la mappa che ci indica i punti preferiti dalle diverse specie, i view points, e la posizione delle numerose pozze d’acqua naturali o alimentate che, soprattutto nella stagione secca, sono i punti d’avvistamento migliori. Ma non potro’ mai dimenticare , la notte piu’ bella all’ Okaukuejo camp, imperdibile per la sua famosa pozza. In pochi minuti dalla zona riservata alle tende si abbiamo raggiunto la pozza d'acqua illuminata e a poco a poco con il passare del tempo si sono avvicinati tantissimi animali. Abbiamo potuto assistere da vicino alla vita notturna degli animali che si sono alternati per dissetarsi, uno spettacolo! Sicuramente uno dei ricordi più belli che mi ha regalato la Namibia.
Pronti per la partenza verso l’ultima tappa del nostro viaggio, la riserva di Okonjima sede dell' Africat foundation, che ha come scopo la "rieducazione alla caccia selvatica" dei ghepardi che attaccano animali da e in allevamento. Siamo emozionatissimi e appena varchiamo il cancello ci rendiamo conto di essere arrivati in paradiso. Il posto e' fantastico, ci fermiamo alla reception con il suoi tipico tetto spiovente e subito ci informiamo per il safari del pomeriggio . La nostra camera e’ un sogno, un bungalow enorme circondato da pareti di vetrate con vista sulla savana da dove potevamo vedere orici, facoceri, sciacalli e altro che gironzolano a pochi metri da noi.
Un vero spettacolo! Alle 15 siamo pronti per il safari in jeep alla ricerca del leopardo. Sapevamo che sarebbe stato difficile l’avvistamento nonostante siano dotati di radiocollare per meglio monitorarli e individuarli ma ciò non toglie che siano animali assolutamente liberi e con le proprie abitudini e istinti naturali e non sempre rintracciabili . Avevamo po’ perso le speranze dopo tanto girare lungo le strade sterrate e l’ora del rientro si stava avvicinando quando ad un certo punto la jeep si ferma , il nostro ranger sorride e ci fa cenno di guardare verso l’alto. Ed ecco il leopardo, immobile sull’albero. Lo abbiamo potuto osservare a lungo in silenzio religioso, con il fiato sospeso, incapaci di distogliere dallo sguardo di quell'animale così incredibilmente perfetto.
Finisce qui Il mio racconto di viaggio in Namibia, vi aspetto numerosi per parlare di persona nella speranza di potervi aiutare ad organizzare insieme il viaggio dei vostri sogni.
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